Nata a Bologna nel 1939, negli anni '60 Pelliconi si trasferisce Ozzano dove, con i suoi 40 dipendenti, era una delle poche aziende presenti sulla via Emilia: il resto era tutta campagna. Il trasporto della lastre si faceva a mano e in un anno si producevano 3 miliardi di tappi con le macchine semi-automatiche (oggi siamo intorno ai 30 miliardi). Al reparto chiamato “Lavori Vari" si realizzavano due tipi di cavatappi, i vassoi e le capsule da olio e da vino e le confezioni delle pasticche "Re Sole".

Già allora Pelliconi era riconosciuta come un’azienda sempre “fisicamente in movimento”: negli anni 1974-75 furono introdotte in azienda le prime macchine per tappi a corona “evolute” che producevano i tappi con guarnizione in sughero.

Con la rivoluzione del tappo a corona con interno in PVC (e non in sughero) degli anni ‘80, Pelliconi non ha mai smesso di fare dell’innovazione il suo grande punto di forza. Una continua ricerca che, unita ai progressi tecnologici, ha portato a continui miglioramenti del prodotto, delle linee produttive e nel campo della sostenibilità. Fiore all'occhiello di questo percorso è stata, nel 2008, l’introduzione del tappo a strappo Maxi P-26.

L’Azienda ha intrapreso una serie di progetti tra cui:
- SOPURE® tappo per babyfood con diametro di 51 mm in PVC-FREE.
- FLOWER CAP tappo rivoluzionario tra le chiusure in metallo.
- MAXISMART una suggestiva reinterpretazione del tappo a strappo.
- STAMPA DIGITALE il futuro delle personalizzazioni: creatività infinita in pochissimo tempo.
- DAPP: la piattaforma di consumer engagement che rende il packaging digitale.